CANCAN

ph. Margherita Masè

CANCAN offre una lettura contemporanea dei caratteri storici del Can Can, ballo rivoluzionario ed erotico, a lungo bandito. Lo scandalo e la mercificazione del corpo sono le matrici di significato che, in questo progetto, vengono incluse e declinate in una possibile lettura del presente. In particolare, l’aspetto di rivolta rispetto alla visione patriarcale del corpo e delle relazioni, diventa motivo dell’affermazione di una danza ipo-performativa che intende distanziarsi da modelli di rappresentazione statici, spingendo lo sguardo oltre il canone predominante.

Credits

Concept e coreografia Fabritia D’Intino

Coreografia Ariella Vidach

Performer Fabritia D’Intino, Giuseppe Vincent Giampino, Riccardo Guratti

Musica originale Federico Scettri

Advising Roberta Nicolai, Piersandra Di Matteo

Produzione Chiasma

Co-produzione Teatri di Vetro e Officine TSU – Teatro Stabile dell’Umbria

Con il sostegno di Periferie Artistiche – Centro di Residenza Multidisciplinare Regione Lazio/Vera Stasi, CURA – Centro Umbro Residenze Artistiche/Indisciplinarte/La Mama Umbria International, Ostudio – Roma, Ariella Vidach Aiep/Nao Crea

Con il Contributo di Mic – Ministero della Cultura

Fabritia D’Intino

Fabritia D’Intino nasce a Foligno nel 1986. Si laurea presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma e consegue il BA presso ArtEZ Hogeschool voor de Kunsten, in Olanda.

Nel 2011 parte la sua esperienza professionale con le compagnie Déjà Donnè e Sosta Palmizi. Dal 2013 al 2019 coordina la piattaforma internazionale Barcelona International Dance Exchange – BIDE curando gli eventi, le residenze e i laboratori in Europa e America.

È tra gli artisti selezionati per il progetto EU Dance Moves Cities e il bando Movin’Up di G.A.I., anno 2014.

Nel 2017, con il suo solo Wannabe, in collaborazione col musicista Federico Scettri, vince i premi In Generazione e TU 35 Expanded.

Dal 2018 collabora come danzatrice con i coreografi Salvo Lombardo e Giuseppe Vincent Giampino e l’anno seguente debutta presso il Festival Le Grand Bain di Roubaix con il quartetto Plubel. Nello stesso anno collabora anche con Indisciplinarte e Demetra come coordinatrice artistica per il progetto partecipativo Museo Domestico ed è artista associata della Compagnia Chiasma – Salvo Lombardo.