Ariella Vidach

Danzatrice e Coreografa

Nata ad Umag (Istria) nel 1956 risiede a Milano. Si forma artisticamente a New York negli anni Ottanta, dove ha modo di incontrare e formarsi con i protagonisti della danza postmoderna americana da Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, a Steve Paxton e Bill T. Jones. Inizia la sua produzione proprio nella metropoli statunitense con la realizzazione di performance che saranno presentate anche in Europa. Torna a Milano nel 1990 e nel 1996 costituisce la Compagnia di danza Ariella Vidach – AiEP, con la quale produce performance multimediali che affiancano alla ricerca coreografica l’interesse per il rapporto tra corpo e tecnologia.

Tra le sue produzioni, una collaborazione Emil Hrvatin per lo spettacolo Camillo Memo 1.0: per il Festival Teatri d’Europa del 1998 del Piccolo Teatro di Milano e per la versione drive-in nel 2000 a Ljubljana alla Biennale d’arte Manifesta n.3. Nel 2002 realizza Buffers, progetto di ricerca sulla figura del clown selezionato alla prestigiosa vetrina internazionale “Monaco Dance Forum”. Nel 2004 apre la propria sede all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano con il DiDstudio (Danza Interattiva Digitale), centro di formazione, promozione e ricerca sulla danza contemporanea e atelier di sperimentazione e produzione artistica, dove Ariella Vidach svolge la sua attività di ricerca e creazione. Dal 2015 realizza 26 produzioni; tra le più importanti: .Mov presentata in occasione dei mondiali di ciclismo di Mendrisio, Relais, Bodhi, Vocset selezionato alla NID 2014 Piattaforma della danza italiana e ID, commissionato dall’Istituto Italiano di Cultura a New York, presentato all’interno di European Dreams manifestazione realizzata in collaborazione con altri 4 paesi per la promozione della danza europea negli Stati Uniti. Realizza molti progetti site specific, in collaborazione con Urban Experience e all’interno della mostra Body Worlds Carnem presso la Cattedrale della Fabbrica del Vapore. Dal 2013 con la performance Relais ridimensiona la presenza del mezzo informatico, dell’immagine e della sua proiezione, e riporta l’attenzione sul corpo. Vive a Milano, dove insegna alla Scuola Paolo Grassi e all’Accademia di Belle Arti di Brera. Continua la sua attività di ricerca e produzione e l’impegno nella divulgazione del rapporto tra danza e tecnologie interattive. Dall’insediamento della Compagnia alla Fabbrica del Vapore di Milano (Bando pubblico “Spazi al Talento” del Comune di Milano vinto nel 2004 e riconfermato nel 2016) è molto attiva per favorire la giovane generazione di autori che sostiene anche grazie al progetto residenze NAOcrea (2009-2017) di cui è direttrice artistica. Nel 2016 collabora con artisti di rilievo internazionale come Moni Ovadia e Studio Azzurro per lo spettacolo Delfi Cantata (riallestimento, presentato presso il Teatro Olimpico di Vicenza nella stagione del Teatro Comunale), e realizza lo spettacolo Temporaneo Tempobeat. Nel 2017 crea la performance HABITdata e collabora con CAREOF e Nico Angiuli per il progetto The Tool’s Dance, vincitore del Bando MigrArti 2017 del MiBACT. Nel 2017 AiEP riceve il riceve il “Premio Speciale Danza” nell’ambito dei Premi Svizzeri di Danza promossi dal BAC UFC – Ufficio Federale della Cultura. Dal 2020 è impegnata nel progetto Dance the Distance, sulla coreografia nella realtà virtuale, vincitore di Close Distance di Pro Helvetia, bando nato per rispondere alla distanza e trovare nuove prospettive di ricerca e di creazione durante il lockdown dovuto alla pandemia Covid19. Il progetto è stato presentato in forma di studio inaugurando il centro culturale MEET – Centro Culturale di Milano.

Claudio Prati

Videomaker e Regista

Nato a Berna nel 1954, frequenta dal 1982 al 1986 l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano diplomandosi in scultura con il prof. Alik Cavaliere e la scuola del Piccolo Teatro nel corso specializzazione mimo e pantomima. Dal 1986 al 1988 studia alla New York University con il prof. Peter Campus nei corsi M.A di Videoart e Special Project Mixed Media, studia la Contact Improvisation, presso il Movement Research e PS122, la danza contemporanea negli studi di Merce Cunnigham e Alvin Nikolais e danza in alcune performance della compagnia di Elisabeth Streb e Yoshiko Chuma. Nel 1988 ritorna in Europa e fonda a Lugano l’associazione culturale Avventure in Elicottero Prodotti (AiEP) con cui produce performance multimediali e organizza rassegne, workshop di teatro, danza e nuove arti visive e nel 1996 crea con Ariella Vidach la Compagnia Ariella Vidach – A.i.E.P., con cui produce spettacoli e performance interattive presentate in numerosi festival europei. Nel ’98 è membro della giuria internazionale del prestigioso “Premio PIXEL IMAGINA – INA” a Montecarlo. Realizza come regista diversi lavori di video danza, come elicon silicon (1994) exp (1997) e altri co-prodotti dalla RSI come e-motions (2000 menzione speciale al festival Coreografo Elettronico di Napoli), Les Buffers (2003) Cromosonic (2007). Conduce con Ariella Vidach laboratori e seminari dedicati al rapporto tra danza, multimedia e all’interattività a Milano e a Lugano. Dal 2005 cura la regia di Meet The Media Guru, una rassegna che presenta le personalità culturali internazionali più significative del nostro tempo. Guida dal 2005 al 2011, come capofila per la svizzera, i progetti Interregg, INnet e Tec Art Eco, laboratori, seminari e festival dedicati al rapporto tra performance, teatro, danza, multimedia, interattività ed ecologia. Tra il 2009 e 2011 è co-direttore artistico dei progetti NAO Nuovi Autori Oggi impegnandosi nella promozione e diffusione dei saperi legati alle nuove tecnologie alle nuove generazioni di autori. Nel 2017 riceve, con Ariella Vidach, il “Premio Speciale” nell’ambito dei Premi Svizzeri di Danza indetti dall’Ufficio Federale Cultura in Svizzera. Vive e lavora a Lugano e a Milano. Dal 2020 è impegnato nel progetto Dance the Distance, sulla coreografia nella realtà virtuale, vincitore di Close Distance di Pro Helvetia, bando nato per rispondere alla distanza e trovare nuove prospettive di ricerca e di creazione durante il lockdown dovuto alla pandemia Covid19. Il progetto è stato presentato in forma di studio inaugurando il centro culturale MEET – Centro Culturale di Milano.