Golden Dream

Barbara Berti

barbara berti

Golden Dream è un’indagine sul concetto di limitazione. La performance porta a livello cosciente i limiti fisici e mentali che ci attraversano, a causa di restrizioni esterne o interne, comprese le strutture e le regole sociali e morali che abbiamo incorporato. Come afferma il filosofo coreano Byung-Chul Han, “il limite nella società occidentale è spesso il risultato normativo e psicologico dell’incapacità di accogliere l’Altro”. Nella performance, esploriamo uno stato di presenza che possiamo sperimentare nel passaggio tra la veglia e il sonno. Lo esploriamo insieme al pubblico in una comunicazione somatica verbale e non verbale.

Credits

Concetto, coreografia, testi Barbara Berti

Performer Kareth Schaffer, Barbara Berti

Suono Klaus Janek

Luci Thomas Cicognani

Produzione Ariella Vidach AiEP in coproduzione con TIRDanza, Tanzfabrik, Flutgraben, Ackestadt Palast

Barbara Berti

Barbara Berti è coreografa, danzatrice e performer. Nasce a Bologna e lavora tra l’Italia e Berlino. Dopo una formazione come graphic designer, si è avvicinata alle arti performative collaborando con performer e danzatori come Judith Seng, Tino Sehgal, Gabi Schilling e Isabelle Schad. Contestualmente ha sviluppato una propria dimensione autoriale nella danza contemporanea, elaborata in un personale linguaggio coreografico grazie al contributo di discipline ibride quali instant composition, body-mind centering, meditazione e contact improvisation. Nelle sue creazioni, un aspetto chiave è la ricerca sull’empatia cinestetica e la trasmissione dell’esperienza fisica dell’esecutore in una forte interazione con il pubblico. Nel 2014 vince il premio giuria del festival 100° Berlin HAU2 con I am a shape, in a shape, doing a shape, selezionato nella versione italiana alla Vetrina – GD’A (Giovane Danza d’Autore dell’Emilia-Romagna). Nel 2017 vince ex-aequo il Premio Scenario con BAU#2, dalla serie Coreografia del pensare.