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MUDEC – Museo delle Culture

21 giugno 2018

LE ALLEANZE DEI CORPI

La rappresentazione della migrazione nella performance e nella coreografia contemporanee

INCONTRO

Dalle ore 18.00 alle ore 21.00

Auditorium del MUDEC

Talk, presentazioni, video, performance

 Le alleanze dei corpi – la rappresentazione della migrazione nella performance e nella coreografia contemporanee è una giornata di incontri, confronto, riflessioni nata nell’ambito del progetto The Migrant School of Bodies, vincitore del bando MigrArti – spettacolo 3° edizione – del Ministero dei Beni Culturali – settore spettacolo dal vivo.

L’incontro muove dall’esigenza di creare uno spazio di relazione e riflessione sulle poetiche e pratiche decoloniali nella danza e nella performance contemporanea, mettendo in luce l’importanza dei processi partecipativi, così come i loro rischi, nel superamento dei confini culturali, nella trasmissione delle tradizioni e nella scrittura di nuovi codici di comunicazione condivisi.

Il MUDEC – Museo delle Culture, partner del progetto per la realizzazione dell’incontro, ospiterà una giornata di riflessione tra artisti, curatori, studiosi sul tema della rappresentazione della migrazione nell’arte e nella coreografia contemporanea dove saranno presentati estratti della performance e i primi elaborati visuali.

Tra gli ospiti Alessandro Pontremoli (Università di Torino), Antonia Alampi (condirettrice artistica SAVVY Contemporary Berlino, cocuratrice di Extracity, Antwerp), Lynhan Balatbat-Helbock (curatrice, Colonial Neighbours, SAVVY Contemporary di Berlino), Daniel Blanga Gubbay (Aleppo, Kunstenfestivaldesarts, Bruxelles) oltre ai curatori e agli artisti coinvolti nel progetto.

The Migrant School of Bodies lavora sul corpo e sulla coreografia come veicoli di relazione per la costruzione di un nuovo territorio linguistico comune, dove decolonizzare il corpo e viverlo come campo di una riscrittura critica e partecipata. In seguito a un lungo percorso di laboratori intensivi e incontri tenuti da artisti internazionali che hanno vissuto in prima persona l’esperienza della migrazione, Nezaket Ekici (Turchia, Germania), Mike Cooper (UK, Australia), si è costruito, con la guida coreografica di Ariella Vidach (Croazia, Italia) in collaborazione con Lazare Ohandja (Camerun),  un archivio di gesti, narrazioni e sonorità che percorrono il tema della diaspora, del confine e dell’incontro culturale attraverso la riattivazione della dimensione rituale, rielaborata in chiave sincretica e astratta.

Alcuni estratti del percorso saranno presentati il 29 e 30 giugno all’interno del festival Contaminafro, identità in evoluzione presso Fabbrica del Vapore e Triennale dell’Arte mentre l’esito finale del progetto sarà presentato presso Fondazione Feltrinelli il 12 luglio 2018 alle ore 21.30.

MigrArti è un’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nata nel 2016 con il proposito di coinvolgere le comunità di immigrati stabilmente residenti in Italia. L’obiettivo della terza edizione del bando MigrArti è quella di consolidare il legame con i “nuovi italiani”, riconoscendo e valorizzando le loro culture di provenienza.

Il progetto è realizzato da Ariella Vidach Aiep, Mo’O Me Ndama, Studio Azzurro, con la collaborazione di MUDEC – Museo delle Culture, Segretariato regionale del MiBACT per la Lombardia, che ha aperto le stanze di Palazzo Litta ai primi studi del percorso (Secret Rooms – Africa, nell’ambito di AfricAAfricA – Exploring the NOW of contemporary African Design and Photography), Comune di Milano – Fabbrica del Vapore.

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BIOGRAFIE RELATORI

Lynhan Balatbat-Helbock

Lynhan Balatbat-Helbock è curatrice e ricercatrice presso il SAVVY Contemporary di Berlino – laboratorio di idee dedicato all’arte e alla diversità -, oltre che coordinatrice del progetto dell’archivio partecipato intitolato “Colonial Neighbours” (“Vicini di casa coloniali”). Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Culture Postcoloniali e Politica globale presso la Goldsmiths University di Londra, si trasferisce a Berlino nel 2013.
All’interno della collezione permanente del SAVVY Contemporary, sviluppa un lavoro di ricerca sulle tracce coloniali che continuano a manifestarsi nel nostro presente.
L’archivio partecipato si dedica alla discussione di storie silenziose e alla decanonizzazione dello sguardo occidentale attraverso gli oggetti e le storie che si celano dietro di essi. In stretta collaborazione con artisti, attivisti e iniziative, l’archivio viene attivato attraverso varie attività.
Recentemente, Lynhan Balatbat-Helbock ha assistito alla gestione del programma radiofonico di Documenta14 – Every Time a Ear di Soun, SAVVY Funk a Berlino (giugno – luglio 2017) e ha sostenuto l’artista Bouchra Khalili con diversi progetti e mostre (maggio 2015 – maggio 2016).
Attualmente lavora per Julius Eastman, progetto in collaborazione con il festival Maerzmusik (Berliner Festspiele, marzo 2018), e collabora con Agnieszka Polska per la prossima esposizione del National Gallery Prize in Germania (settembre 2018).

 BIOGRAFIE RELATORI E INTERVENTI PREVISTI

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